sabato 16 luglio 2016

STOP WAR!

Avrebbero dovuto festeggiare la ricorrenza della presa della Bastiglia come ogni 14 luglio richiede. 
Avrebbero dovuto sedersi al bar, gustare un buon caffè, scambiare due parole con gli amici, guardare entusiasti i fuochi d’artificio con la famiglia e tornare a casa felici ed orgogliosi di tutto quel bagaglio straordinario di diritti che nel 1789 i loro predecessori avevano faticosamente conquistato. Invece no. 
Due sere fa, il 14 luglio 2016,  un camion a 80 km all'ora ha falciato la folla: 84 morti, molti bambini e adolescenti. Si parla dell’ennesimo attentato di matrice terroristica frutto di un’ideologia malata che persevera da diversi anni ormai e che miete vittime in nome di un un dio che pretende di ristabilire l’ordine ideologico, punire gli infedeli e ricompensare tutto ciò con un presunto paradiso ricco di vergini e di ricchezze. Le nostre riflessioni non avranno ad oggetto la fonte di questa scellerata ideologia. Non vogliamo ripercorrere l’excursus storico corredato da cause, tesi ed obiezioni. Il nostro pensiero oggi andrà a tutta quella gente che senza una ragione si trova ad aver lasciato la propria vita ed i propri cari per essersi semplicemente trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Non rivendichiamo alcuna pretesa di supremazia o superiorità perché, a differenza di molte testate giornalistiche ed opinioni personali che si sono rallegrate della fortunata assenza di italiani su quel lungomare di sterminio, abbiamo la certezza che a perdere è stata l’intera umanità.

 Voltarsi dall’altra parte non serve, pensare di spegnere il fuoco col fuoco, neppure. La violenza genera violenza, odio… lo stesso che viene utilizzato per  mascherare tutto il marcio fatto di potere, interessi, denaro attraverso l’ideologia religiosa, l’immagine di un presunto dio che vuole vittime in cambio della salvezza eterna. Noi ci rifiutiamo di credere che esiste un qualche dio che vuole il male e la sofferenza dell’umanità. Ci ribelliamo a tutto questo odio, a questa violenza, a questa non umanità rifiutandoci di soccombere ed avere paura, ed avere terrore perché è questo che cercano di inculcarci.
 Nessuno è più importante dell’altro, non esistono vittime di serie A e vittime di serie B, non esistono vittime europee, americane, siriane, irachene: esistono uomini e donne che hanno diritto a vivere, alla felicità, alla salute, alla libertà. 
Esiste gente che scappa dalle loro terre per una guerra che si ripercuote sulle loro case ogni sacrosanto giorno e di cui nessuno si cura.
Il primo passo, però , dobbiamo farlo noi. Le parole generano idee, sentimenti, conoscenza, voglia di cambiare perché un mondo così NON LO VOGLIAMO.  Smettiamola di segnare confini là dove dovrebbero esistere solo orizzonti.

- Karin Grimaldi 

#UniTrapani 
#Stopwar.

#Nizza 

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