sabato 25 novembre 2017

25 novembre, basta solo commemorare?

Oggi è il 25 novembre, data che coincide con la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Questa data fu scelta dall’ONU nel 1999 in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo. Rachele Minunno e Federico Tarantino, soci dell’associazione Unitrapani, hanno voluto scrivere insieme qualcosa in merito a questa ricorrenza. Nella vita il confronto è molto importante e vedere più punti di vista aiuta a crescere.


Rachele:
Sono oltre 3000 le donne uccise negli ultimi vent’anni per femminicidio, in media una DONNA uccisa ogni tre giorni. 84 innocenti vite sottratte solo negli ultimi nove mesi.
Mio padre mi dice sempre «Pensa a te stessa, realizzati e non ti sposare: gli uomini ormai sanno solo fare del male». Sarà vero, mi chiedo io?!? In effetti al tg ormai non si parla d’altro, lo chiamano AMORE MALATO. Definirlo così però è troppo facile, scontato, sembra quasi qualcosa di astratto.
Io ho vent’anni, sono molto realista e preferisco definirla piaga sociale, PAZZIA dell’uomo ed errore della società insegnante della differenza di genere, portatrice di credenze e stereotipi, che trasmette messaggi sessisti in qualsiasi campo ed a tutte le età.
È la stessa società a ricordarci ogni anno, ogni 25 novembre quante donne combattono, quante donne hanno già perso. Non è sbagliato informare, ricordare. È sbagliato fermarsi all’essere moralisti per un giorno ed indifferenti tutto l’anno. Educare, denunciare, tutelare, provvedere e soprattutto collaborare. Come farlo capire al mondo? Non lo so ma diamoci una mossa, il contatore delle vittime continua a crescere.


Federico:
Ore 8 e 30 circa, mi sveglio, apro i social e leggo un tweet del giornalista Paolo Condò: «Le donne che mi hanno detto di no hanno visto soltanto sopracciglia abbassate, mai mani alzate. Sono un uomo, io».
Sono un ragazzo e si può pensare che il 25 novembre sia una giornata esclusivamente riservata alle donne. Non sono per niente d’accordo in merito, anche noi dobbiamo dare una mano. È una questione di rispetto: rispetto che non deve mai mancare. I metodi sono molti, ma l’importante è parlarne. I canali di comunicazione si sviluppano di giorno in giorno e possono essere d’aiuto.
Giornate come quelle di oggi penso che siano molto importanti. Quest’oggi le manifestazioni contro la violenza sulle donne sono numerose, ma la domanda che mi faccio è la seguente: perché aspettare solamente il 25 novembre per combattere la violenza sulle donne?



Rachele Minunno e Federico Tarantino.




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